Raggiungere una vetta è un momento simbolico, dove lo sguardo può facilmente orientarsi tra il paesaggio esterno e quello interno per un’esperienza di connessione e apertura, di intimità con l’ambiente e con l’universo…e cosa c’è di meglio che circondarsi di spazio e bellezza da ritrovare dentro di noi?
PANORAMICA DELLA GIORNATA
Con un gradevole sentiero nel bosco arriveremo alle pendici erbose e sparse di massi calcarei del Monte Prana per poi salire in cresta godendo di bei panorami sulla costa, su Massaciuccoli e sulla piana di Camaiore e arrivando alla vetta a 1221m. con vista molto panoramica sul Matanna e sui monti vicini, più lontane le Panie e le Apuane settentrionali.
Qui faremo una pausa meditativa guidata di centratura, e respirando lo spazio di fronte a noi potremo focalizzare le nostre intenzioni e le nostre mete di questo periodo, quando la pausa estiva dove luce e calore culminano, ci permette di fermarci e di ri-orientare i nostri prossimi passi.
La pausa pranzo verrà quindi consumata in vetta.
Rientreremo per lo stesso percorso, con una lenta deviazione però in una magnifica abetaia, dove la nostra immersione forestale nel silenzio sarà profumata di resina e dove potremo accomodarci su un tappeto di aghi di abete …Saranno esercizi di terapia forestale, di ascolto e di apertura nell’ambiente per coltivare la connessione e l’apertura dentro di noi, seguendo il protocollo di #forestaterapeutica utilizzato nel corso del progetto #cai#cnr a cui sto collaborando. La giornata si concluderà con una condivisione finale che ci permetterà di rallentare in un’atmosfera magica e raccolta, avvolti dalle sostanze volatili e profumate estratte dai raggi bassi del sole che si avvia al tramonto e colpisce gli aghi d’abete.
L’esperienza potrà essere completata con la merenda nel piccolissimo rifugio La casa del maestro (su prenotazione da parte di chi lo desidera). #rifugiolacasadelmaestro e da cui proseguiremo per rientrare al parcheggio prima del buio.
INFORMAZIONI TECNICHE
L’escursione di livello E secondo la classificazione CAI, non presenta particolari difficoltà tecniche per persone allenate a questo tipo di attività.
• Punto di ritrovo: Parcheggio nei pressi del ristorante Lucese la sosta non è a pagamento
• Punto mappa: https://goo.gl/maps/8accwBum1onPoSz8A
• Difficolta’: E (Escursionistico) – Itinerario su sentieri ben tracciati, mulattiera, sterrata e brevi tratti di asfalto, adatto a persone mediamente allenate in buona forma fisica.
• Dislivello complessivo in salita: circa 650 m
• Totale percorrenza: km.10
• Tempi totali di percorrenza: ore 4.5 circa di cammino oltre le soste
• Orario di ritrovo: ore 9:15
• Partenza: ore 9:30
• Termine attività ore 18.00
• Prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente a questo link
https://forms.gle/mVhCxxEZkWuzjmJG6
L’escursione si svolgerà con un minimo di 6 partecipanti e un massimo di 12
Dato il particolare tipo di escursione non sono ammessi cani.Quota di partecipazione: 18€ iscrivendosi compilando la scheda di adesione.
La quota comprende: organizzazione e coordinamento, tutte le conduzioni e la Terapia Forestale, servizio Guida ambientale escursionistica ed assicurazione RCT (non comprende l’assicurazione infortuni per gli accompagnati)
ABBIGLIAMENTO e ATTREZZATURA:
Sono obbligatori gli scarponcini da trekking (meglio se alti alla caviglia), un capo anti vento e anti pioggia, abbigliamento comodo e a strati, copricapo per il sole, snack/frutta, pranzo al sacco. Riserva d’acqua 1,5 litri.
Bastoncini da trekking facoltativi.
La guida si riserva di cancellare o variare il programma della giornata a seconda delle condizioni meteo o per garantire il benessere di tutti i partecipanti a suo insindacabile giudizio.CONDUZIONE DELLA GIORNATA
Patrizia Garberi, è Psicologa Psicoterapeuta, OPT 7693 insegnante di meditazione e istruttrice senior di protocolli basati sulla Mindfulness, artista arteterapeuta, esperta di Terapia Forestale e Guida Ambientale Escursionistica, AIGAE TO1137 professione svolta ai sensi della legge 4/2013
https://www.artimagery.it/contatti/#.YkW2ledBw2w
PRENOTAZIONE https://forms.gle/mVhCxxEZkWuzjmJG6
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Spesso di fronte al mare non ci rendiamo conto di quanta profondità e quanta vita esistano sotto la sua superficie, che pure ci incanta con il suo continuo movimento e con i suoi riflessi, un po’ come nel corso della vita spesso ci fermiamo alla realtà delle apparenze e raramente ci accostiamo ad un senso profondo che ci spaventa come la profondità dell’abisso.
In questa escursione autunnale il mare sarà una parete turchese e brillante che accompagnerà i nostri momenti di immersione forestale nella macchia, per poi accoglierci nella nostra discesa verso la spiaggia, come un ritorno all’infinito profondo che esiste in noi, piccole onde…
Panoramica della giornata
Saremo nel Parco Regionale di Montemarcello-Magra-Vara, in Liguria al confine con la Toscana. Attraverseremo boschi misti di caducifoglie, leccete e zone di macchia mediterranea con Pini marittimi e Pini d’Aleppo, dove entreremo in connessione con l’ambiente e con la vegetazione, dedicandoci in silenzio per qualche ora ad alcuni esercizi di Terapia Forestale. Quindi scenderemo alla spiaggia dove faremo la pausa pranzo e proseguiremo con condivisioni ed altre esperienze dedicate al tema dell’impermanenza…ogni partecipante è invitato a portare dei testi brevi, suoi o di altri autori su questo argomento, che verranno condivisi. Torneremo quindi al paese di Montemarcello completando il nostro percorso circolare poco prima del tramonto.
Sarà quindi una giornata speciale che non richiede una grande resistenza fisica, alterneremo passi lenti a pause meditative, condivisioni ed esercizi immaginativi per favorire la connessione con la natura di cui siamo parte. Percorreremo alcuni brevi tratti sull’asfalto, altri invece saranno su gradini di pietra mai esposti (contattatemi in caso di problemi di vertigine, ginocchia ecc)
In paese troveremo acqua, cibo e un bagno disponibile.
Informazioni tecniche
• Punto di ritrovo: Parcheggio di Montemarcello (SP) la sosta non è a pagamento
• Punto mappa: https://goo.gl/maps/XxzEw4JpfhaDj14e9
• Difficolta’: E (Escursionistico) – Itinerario su sentieri ben tracciati, mulattiera, sterrata e brevi tratti di asfalto, adatto a persone mediamente allenate in buona forma fisica.
• Dislivello complessivo in salita: circa 400 m
• Totale percorrenza: km.6,5
• Tempi totali di percorrenza: ore 2,30 circa di cammino oltre le soste
• Orario di ritrovo: ore 9:30
• Termine attività ore 17:00
• Prenotazione obbligatoria entro venerdì 28 ottobre 2022
L’escursione si svolgerà con un minimo di 5 partecipanti e un massimo di 12
Quota di partecipazione: 30€ da pagare in anticipo compilando la scheda di adesione (25€ per iscrizioni multiple)
La quota comprende: organizzazione e coordinamento, tutte le conduzioni e la Terapia Forestale, servizio Guida ambientale escursionistica ed assicurazione RCT.
In caso di disdetta entro il 28 ottobre 2022 la cifra versata verrà interamente restituita, diversamente verrà offerto un buono per un’altra escursione con validità un anno
Abbigliamento e attrezzatura
Sono obbligatori gli scarponcini da trekking (meglio se alti alla caviglia), un capo anti vento e anti pioggia, abbigliamento comodo e a strati, cappello, snack/frutta, pranzo al sacco. riserva d’acqua 1,5 litri.
Un cuscinetto o seggiolino pieghevole per sedersi durante le pause meditative, costume da bagno e asciugamani che possano essere portati nel proprio zaino
Bastoncini da trekking facoltativi ma fortemente consigliati.
La guida si riserva di cancellare o variare il programma della giornata a seconda delle condizioni meteo o per garantire il benessere di tutti i partecipanti a suo insindacabile giudizio. In caso di annullamento le cifre versate per l’iscrizione verranno interamente restituite.
CONDUZIONE DELLA GIORNATA Patrizia Garberi Psicoterapeuta, OPT 7693 e Guida Ambientale Escursionistica, AIGAE TO1137 professione svolta ai sensi della legge 4/2013
Queste escursioni si svolgono in luoghi particolari che scelgo per la loro bellezza e per la presenza di alberi e ambiente adatto…spesso sono lontani e difficili da raggiungere, per chi lo desidera posso dare qualche consiglio per cercare una sistemazione in modo da arrivare la sera prima.
Approfondimenti
Le piante ci guariscono senza bisogno di lavorarle per ricavarne tisane, unguenti, essenze, estratti, oli, profumi o anche gocce e compresse. Ci guariscono mediante una comunicazione biologica che il nostro sistema immunitario e il nostro inconscio sono in grado di capire.
Clemens G. Arvay.
Il mio approccio alla terapia forestale non è dovuto alla moda nè alla ricerca di un nuovo business, piuttosto prende le mosse da tutte le mie esperienze pregresse incluse conduzioni di tipo diverso in ambiente naturale, che ben confluiscono negli eventi che propongo in natura, e dal confronto con gli altri operatori del progetto di Terapia Forestale CAI/CNR/CERFIT tuttora in corso e a cui sto collaborando. Lo scopo è quello di proporre un rapporto intimo con la natura, come riflesso di ciò che noi siamo al di là di costrutti mentali, apprendendo a restare aperti nei confronti dei ritmi naturali, dentro e fuori di noi.
Diversi studi sul Forest Bathing come viene praticato tradizionalmente in Giappone, hanno dimostrato che il silenzio e la contemplazione di suoni e stimoli naturali permettono di migliorare la sintonia che si stabilisce spontaneamente tra il nostro sistema immunitario ed i fitoncidi e terpeni prodotti dalle piante per difendersi dai parassiti, in quello che diventa un salutare bagno nella foresta in cammino.
Studi scientifici hanno anche dimostrato che l’esperienza di immersione nella natura, se attiva e priva di distrazioni, oltre a riattivare il sistema immunitario induce una diminuzione immediata dello stress, migliora disturbi come ansia e depressione, aiuta nell’eliminazione delle tossine dopo l’esposizione all’inquinamento, e costituisce un fattore che riduce il rischio per malattie cardiovascolari, diabete, obesità, allergie e vari disturbi di origine psicosomatica, combinandosi con gli ormai noti benefici della meditazione di consapevolezza (mindfulness)
PANORAMICA DELLA GIORNATA
Un facile percorso ci condurrà in una magnifica abetaia dove la nostra immersione forestale nel silenzio sarà profumata di resina e dove potremo accomodarci su un tappeto di aghi di abete …Saranno esercizi di ascolto e di apertura nell’ambiente per coltivare la connessione e l’apertura dentro di noi. La mattinata si concluderà con una condivisione finale che ci permetterà di rallentare in un’atmosfera magica e raccolta.
L’esperienza potrà concludersi col pranzo nel piccolissimo rifugio La casa del maestro (su prenotazione da parte di chi lo desidera). #rifugiolacasadelmaestro
Per le persone interessate invece l’esperienza proseguirà anche nel pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30, integrando nel percorso di ritorno verso Passo Lucese alcune tappe nel bosco con meditazioni, visualizzazioni e condivisioni riguardanti l’esperienza del mattino.
Sarà quindi un’esperienza speciale che non richiede una grande resistenza fisica, mentre ci concederemo di riconnetterci alla presenza dei grandi alberi, alternando passi lenti a pause meditative, condivisioni in gruppo ed esercizi immaginativi in cui esploreremo la connessione con la natura di cui siamo parte.
L’esperienza si concluderà col pranzo nel piccolissimo rifugio La casa del maestro (su prenotazione da parte di chi lo desidera). #rifugiolacasadelmaestro prenotando al 335 6446311
Se ci saranno persone interessate al momento della prenotazione, l’esperienza potrà proseguire anche nel pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30.
L’immersione forestale potrà continuare nel pomeriggio dopo la pausa pranzo con meditazioni e condivisioni in abetaia esplorando il tema dell’apertura e della connessione e quindi il tema delle relazioni, prima di tutto la relazione con noi stessi, immersi nella natura lungo il percorso di ritorno, il rientro alle auto previsto per le 17.30 avverrà seguendo lo stesso percorso.
Nel complesso sarà un’esperienza speciale che non richiede una grande resistenza fisica, alterneremo passi lenti a pause meditative, condivisioni in gruppo ed esercizi immaginativi per favorire la connessione con la natura di cui siamo parte.
INFORMAZIONI TECNICHE
L’escursione di livello E secondo la classificazione CAI, non presenta particolari difficoltà tecniche per persone allenate a questo tipo di attività.
• Punto di ritrovo: Parcheggio nei pressi del ristorante Lucese la sosta non è a pagamento
• Punto mappa: https://goo.gl/maps/8accwBum1onPoSz8A
• Difficolta’: E (Escursionistico) – Itinerario su sentieri ben tracciati, mulattiera, sterrata e brevi tratti di asfalto, adatto a persone mediamente allenate in buona forma fisica.
• Dislivello complessivo in salita: circa 330 m
• Totale percorrenza: km.6
• Tempi totali di percorrenza: ore 3 circa di cammino oltre le soste
• Orario di ritrovo: ore 9:30
• Termine attività ore 14.30
• Prenotazione obbligatoria entro giovedì 2 giugno 2022
L’escursione si svolgerà con un minimo di 5 partecipanti e un massimo di 15
Quota di partecipazione: 20€ (30€ per la giornata intera) da pagare in anticipo compilando la scheda di adesione. Per iscrizioni multiple la quota a persona è di 18€ e 25€
La quota comprende: organizzazione e coordinamento, tutte le conduzioni e la Terapia Forestale, servizio Guida ambientale escursionistica ed assicurazione RCT (non comprende l’assicurazione infortuni per gli accompagnati)
Trattandosi di un intervento per il benessere psicologico in ambiente naturale, il costo potrà essere detratto come spesa sanitaria.
Ho previsto inoltre riduzioni per coppie o situazioni di comprovato bisogno.
In caso di disdetta entro il 30 giugno la cifra versata verrà interamente restituita, diversamente verrà offerto un buono per un’altra escursione con validità un anno.
ABBIGLIAMENTO e ATTREZZATURA:
Sono obbligatori gli scarponcini da trekking (meglio se alti alla caviglia), un capo anti vento e anti pioggia, abbigliamento comodo e a strati, cappello, snack/frutta, pranzo al sacco per chi non vuole mangiare al rifugio, riserva d’acqua di almeno 1 litro. Al rifugio troveremo bevande calde e fresche, i bagni e acqua per le borracce.
Un cuscinetto o seggiolino pieghevole per sedersi durante le pause meditative e che possa essere trasportato insieme al resto in uno zainetto da giornata (20/30 lt)
Bastoncini da trekking facoltativi.
La guida si riserva di cancellare o variare il programma della giornata a seconda delle condizioni meteo o per garantire il benessere di tutti i partecipanti a suo insindacabile giudizio. In caso di annullamento le cifre versate per l’iscrizione verranno interamente restituite.
CONDUZIONE DELLA GIORNATA
Patrizia Garberi PhD, è Psicologa Psicoterapeuta, OPT 7693 insegnante di meditazione e istruttrice senior di protocolli basati sulla Mindfulness, artista arteterapeuta, esperta di Terapia Forestale e Guida Ambientale Escursionistica, AIGAE TO1137 professione svolta ai sensi della legge 4/2013
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PRENOTAZIONE https://forms.gle/k6HQkAPWKU6pyt8r9
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Mai come nel momento dell’equinozio d’autunno, quando notiamo il rapido accorciarsi delle giornate, possiamo percepire il veloce cambiamento dei fenomeni naturali, la transitorietà delle esperienze che viene spiegata proprio dalla parola stessa equinozio, l’equilibrio perfetto si, ma di una notte soltanto. Così come al solstizio il sole sembra arrestarsi in cielo per qualche giorno, nell’equinozio invece cambia rapidamente di declinazione e nel caso dell’autunno, questa esperienza ci invita a lasciare andare velocemente le ore di luce e il calore vitale dell’estate con la stessa rapidità con cui Ade porta via l’amata Persefone, o Kore, a Demetra.
Allo stesso modo a volte la vita ci sorprende, con bruschi cambiamenti inaspettati che siamo costretti ad accogliere ed accettare nonostante non avessimo davvero previsto quella svolta, quel cambiamento, quella diagnosi, quella perdita…
Quando sperimentiamo qualcosa che ci fa provare shock e tristezza, potremmo sentire l’impulso di ritirarci dalla vita e di restare da soli a leccarci le ferite. Diventiamo consapevoli della nostra vulnerabilità e può sembrare che essere ritirati ci protegga dal mondo, mentre in questi periodi sarebbe importante farsi raggiungere dalle persone fidate e preziose che si interessano di più a noi. Anche con i nostri migliori pensieri e ragionamenti, non possiamo certo sapere se l’esperienza o la prospettiva di qualcun altro può darci quello sguardo diverso che ci occorre in questo momento. L’universo ci parla attraverso molti canali e quando ci apriamo per ricevere i suoi messaggi, potremmo ricevere anche le cure nutrienti di un partner amorevole nel corso della nostra vita.
Il dolore fa parte dell’esperienza umana e condividere la nostra vulnerabilità è ciò che crea legami veramente stretti nelle nostre relazioni. Aprirci in questo modo arriva al nocciolo del nostro essere, oltre tutte le nostre difese e pregiudizi che ne costituiscono la scorza. Quando la vita sembra spezzare il guscio esterno del nostro mondo, siamo allo stesso tempo vulnerabili e più veri, autentici. È allora che scopriamo chi è veramente disposto a camminare con noi attraverso la vita, e potrebbero anche non essere coloro che ci aspettavamo di vedere. Il periodo del lutto e della perdita ci offre l’opportunità di sentirci parte di una realtà interdipendente di cui siamo una piccola particella, collocando nella giusta prospettiva il nostro sentire. E di poter quindi confidare nell’universo, negli altri, oltre che nella nostra forza e resistenza, e nella saggezza della vita stessa al di là dell’orgoglio che ci impedisce di mostrarci, prima di tutto a noi stessi, nella nostra debolezza che pure è un aspetto importante di noi.
Potremmo anche tentare di motivare il nostro desiderio di cavarcela da soli per non sentirci in colpa o egoisti, come se stessimo pesando su qualcuno che ha già i propri fardelli da portare. Anche se, a pensarci bene, siamo certi che faremmo lo stesso per loro e che le loro proteste ci sembrerebbero inutili…
La condivisione del dolore ci consente di alleggerire il nostro carico, lasciando che qualcun altro ci aiuti a portarlo. Questo ci aiuta a elaborare i nostri pensieri e sentimenti interiori attraverso il filtro di una persona fidata e amata, elaborazione che ci permetterà di estrarre un tesoro di saggezza dal nostro trauma e di trovare insospettabili vie d’uscita proprio per mezzo della nostra debole natura, dove la crepa diventa una porta aperta sul nuovo. Anche in questo caso il mito ci aiuta, ricordandoci che la violenza del rapimento da parte di Ade della giovane Kore riluttante, è il preludio alla celebrazione delle nozze sacre, in cui i due sposi condivideranno il dominio degli inferi, che possiamo leggere come il superamento della sofferenza e del male…il potente Ade infatti conosce bene la sofferenza e anche la morte, è sopravvissuto al padre Crono che lo ha dapprima ingoiato e poi rigurgitato, e nel corso di questa esperienza probabilmente molto traumatica, il mito suggerisce che Ade ha maturato saggezza e serietà, oltre che l’Elmo dell’invisibilità, ma non durezza o crudeltà. Egli era infatti signore della morte, del sonno e dei sogni, saggio consigliere degli dei, giudice silenzioso che pur restando nell’ombra era giusto ed equo. Ha trasferito le persone da una vita all’altra, rimuovendo la distrazione del mondo esterno per godere della felicità interna della loro nuova esistenza…E del resto è proprio uscendo da questa permanenza annuale negli inferi che Kore, allontanandosi dallo sposo fecondata, sarà in grado di testimoniare con la sua gioia i doni che la madre terra Demetra offre agli umani.
Accettando quindi di condividere con umiltà e semplicità speranze e paure, incertezza e instabilità, gioie e dolori di questa fase delicata con un’altra persona, accettiamo il dono di saggezza e cura amorevole che la natura ci offre e diamo a coloro che ci amano l’opportunità di esserne un mezzo.
Il nostro universo è un continuo fluire di esperienze in interazione con l’ambiente, interno ed esterno. Questo flusso è percepito in soggettiva attraverso i sensi e gli stati fisiologici ed emotivi, il tutto mediato dai pensieri. I nostri pensieri creano concetti e descrivono le nostre percezioni sensoriali ed i nostri stati interni, a loro volta basati sulla continua trasformazione della nostra incessante e reciproca influenza con l’ambiente.
Quando diamo importanza ai pensieri più che alle percezioni e ai sensi, questi occupano in modo assillante la nostra mente e non ci permettono di essere a contatto con la realtà, inclusi i nostri bisogni e il nostro sentire più profondo. Con il pensiero creiamo il mondo che conosciamo e nel quale i pensieri e i concetti diventano concreti e tangibili, strade, case, automobili, guerre e denaro merci ed oggetti, gioia e disperazione, aspettative e mancanza di senso…il mondo nel quale viviamo ed in cui è sempre più impossibile vivere e adattarsi mano a mano che l’esperienza concettuale prevale, e diviene l’unica esperienza possibile, mentre perdiamo il contatto con le sensazioni e le percezioni. Questa è il tipo di esperienza che descrive e etichetta tutta la realtà, senza lasciare spazio a quello che si trova tra un nome e l’altro…
Ma il flusso di esperienze naturali nel frattempo continua ad esistere, dentro e fuori di noi, benché immersi in esso non riusciamo a viverlo pienamente e ci arrampichiamo sui concetti che stiamo creando, sempre più lontani dal reale… questo è il significato profondo dell’albero della conoscenza del bene e del male, il fico di cui abbiamo assaggiato il dolce frutto per cui siamo stati cacciati all’esterno dell’esperienza del paradiso naturale in cui non esistono i concetti e l’illusione di un’io separato.
Lo sviluppo di presenza mentale ci permette proprio di ritornare alla nostra mente naturale, consapevoli e presenti nel flusso dell’esperienza. Nel percorso i concetti possono aiutare, per distinguere ciò che è salutare da ciò che non lo è, ma alla fine vanno abbandonati e la nostra percezione diventa diretta e spontanea, non mediata da concettualizzazioni. In questo la natura, nei suoi molteplici aspetti di acqua, terra, aria, fuoco e spazio può accoglierci e guidarci se glielo permettiamo, così come lo stato del completo risveglio da questa illusione, l’ottenimento della bodhi, è avvenuto per la prima volta proprio meditando ai piedi del fico sacro, lo stesso albero del peccato originale…
Avvicinarsi alla natura in uno stato meditativo di presenza mentale, nel silenzio e con apertura, ci permette quindi non solo di ricaricarci energeticamente, con enormi benefici per il corpo e la mente ormai documentati, ma soprattutto in questa immersione di rientrare in connessione con l’universo, piante, animali, terreno e territorio inclusi coloro che lo hanno abitato prima di noi, per partecipare del suo equilibrio spontaneo e semplice e della sua sapienza al di là del tempo.